Memory, Filippo Parisi
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"Io so che vivendo di libri e per i libri navigo su una zattera che non affonderà mai".
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Pietro Citati, Tolstoj Premio Strega 1984 |
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Apostolado |
Sant'Oronzo che riceve da Cristo il mandato di proteggere la città di Lecce dalla peste |
Presentazione di Gesù e Presentazione della Vergine |
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"Pisciare è come leggere un bel libro: è durissima smettere una volta che hai cominciato."Due anni dopo, mentre Quentin Jacobsen piscia, per mano del suo fautore Green, pensa questo. Ma andiamo avanti, non è giusto giudicare uno scrittore sol perché crea un personaggio che non sa fare bene le similitudini.
"Quando si discute di rifugiati, spesso sento dire «Beh, non è un problema nostro» o «Dobbiamo prenderci cura della nostra gente». Eppure noi siamo un'unica specie che visceralmente condivide un mondo ormai globalizzato e gli uomini, tutti gli uomini, sono la nostra gente. E quando gli oppressi e gli emarginati muoiono perché sono oppressi ed emarginati, la colpa è del potere."Se secondo il Time Magazine John Green è tra le cento persone più influenti al mondo, in Città di carta non dobbiamo immaginarci solo un noiosissimo squarcio dell'adolescenza e del modo tutto suo di innamorarsi. Soprattutto perché in Margo Roth Spiegelman non c'è nulla di adolescenziale: siamo di fronte a una ragazza che canta se stessa, selvaggia e vagabonda, inneggiando la sacralità e preziosità della vita. Margo prova terrore al pensiero di essere risucchiata dal college, il lavoro, il matrimonio, i bambini e tutta quella merda lì.
"Ero seduto. Ascoltavo. E sentivo cose su di lei, sulle finestre, sugli specchi. [...] Margo Roth Spiegelman era una persona. Non avevo mai pensato a lei in questi termini: un grave errore delle mie precedenti fantasie. Per tutto il tempo - non solo da quando era scomparsa, ma da dieci anni almeno - avevo pensato a lei senza ascoltare, senza sapere che l'avevo ridotta a una misera finestra."
"C'è un sacco di tempo tra quando le crepe cominciano a formarsi e quando andiamo a pezzi. Ed è solo in quei momenti che possiamo vederci, perché vediamo fuori di noi dalle nostre fessure e dentro gli altri attraverso le loro."Margo commette un grande errore prima di scappare via: non tenta nemmeno di essere se stessa, di spiegarsi come gli altri la vedono e di confidare a questi come si sente.
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